Questa metodologia è poco conosciuta ed ancor meno usata nelle palestre odierne.
Inventata da uno statunitense come metodo di lavoro rivolto a donne anziane che erano preoccupate di usare i pesi in palestra per paura di incorrere in infortuni, risultò molto efficace nel miglioramento della loro massa muscolare per merito dell’aumento del TUT (Time Under Tension).
La chiave di successo di questo allenamento è la lentezza del movimento che impedisce di utilizzare escamotage come l’oscillazione del corpo per compiere il gesto allenante quindi sposta l’accento ed il lavoro sul muscolo target.
Tutto questo nella pratica si traduce cosi: 2-3 serie comprensive di 6/8 ripetizioni per quanto riguarda i muscoli grandi e 1-2 serie con uguali ripetizioni per i muscoli piccoli con durata di 12-15 secondi a ripetizione (8-10 secondi per la fase concentrica, 4-5 secondi per la fase eccentrica).
Il carico da utilizzare si può avvicinare al 50-60% del massimale, essendo un tecnica di alta intensità si consiglia di non superare le 6, massimo 8 settimane per poi tornare a tecniche meno intense.
Questa tecnica ha avuto ottimi risultati in termini ipertrofici e di forza avendo una grande connessione a livello neuro motorio causata dalla concentrazione mentale di cui ha bisogno quindi dal reclutamento moto neurale.
E voi la conoscevate?
Articolo a cura di
Tiziano Berretti
Personal Trainer