Postura ed Emozioni: connessioni.

Gli esseri umani sono esseri emotivi.

Quotidianamente viviamo situazioni che suscitano in noi diversi tipi di emozioni: rabbia, gioia, disgusto, paura, sorpresa, ecc., e spesso queste emozioni sono visibili nel nostro corpo sia come manifestazione mimica dell’emozione stessa sia come atteggiamento posturale.

Ogni emozione cambia la nostra postura: se siamo tristi le nostre spalle si incurvano, quando sia arrabbiati serriamo la mascella, i pugni e siamo pronti a scattare, se siamo felici adotteremo, invece, un atteggiamento di apertura verso l’esterno con petto sollevato e una buona postura eretta.

La nostra mente e il nostro corpo sono in stretta connessione tra loro e, tutto ciò che avviene a livello mentale, si ripercuote anche a livello corporeo. Il corpo e le emozioni sono due dimensioni che vanno di pari passo, quando una parla, l’altra reagisce.
E sono proprio le emozioni represse, che rimangono intrappolate nel corpo, in attesa di uscire che, non potendo manifestarsi, cercano di esprimersi in qualche modo e lo fanno attraverso la tensione o il malessere fisico.

Pillole e farmaci alleviano i sintomi solo momentaneamente, non risolvono il problema; sono solo un cerotto su una ferita che non è stata curata, perché le emozioni continuano a non essere espresse nel modo giusto.

Non sarebbe, quindi, meglio dare ascolto al messaggio emotivo che il corpo ci sta inviando?

Il termine “emozione” deriva, infatti, dal latino “ex movere” e significa letteralmente “muovere fuori” per indicare che in ogni emozione è esplicita una tendenza ad agire, a portar fuori, a manifestare uno stato interno.

Cosa succede se ciò non avviene, se reprimiamo il nostro impulso e non manifestiamo ciò che proviamo?

L’emozione resterà bloccata in una qualsiasi parte del corpo che tenderà ad irrigidirsi, creando tensione e sviluppando mal funzionamenti e sintomi. Il corpo incapsula le emozioni rendendo i muscoli talmente rigidi che la contrazione ristagna in maniera cronica.

Certi muscoli possono rimanere in uno stato di tensione permanente e per la maggior parte del tempo abbiamo poca consapevolezza di tali contratture. È così che l’energia diventa statica e ne è compromesso il libero scorrere dell’energia vitale nell’organismo.

Emozioni non volute, ricordi dolorosi, desideri proibiti e frustrati, contribuiscono a sviluppare quella che Wilhelm Reich, uno dei fondatori della psicoterapia corporea, ha definito armatura caratteriale, il cui scopo è quello di proteggere l’Io da pericoli interni ed esterni. Tale armatura non fa altro che limitare la mobilità psichica e fisica di tutta la persona.

Pensate al “blocco emotivo” come ad un pesante fardello da portare in salita che vi impedisce di camminare liberamente. A volte, questo macigno vi costringe a fermarvi lungo la strada, per riflettere e ricaricare le batterie.

Tuttavia, arriva un momento in cui se si vuole progredire è necessario sbarazzarsi della pesante pietra.

Il vostro corpo vi aiuta a conoscervi meglio se imparate ad interpretarne i messaggi emotivi nascosti e gli date ciò di cui ha bisogno (risposo, attenzione, esercizio, ecc.).

Basta solo spostare lo sguardo sul corpo per renderlo una parte importante della vita. Il vostro corpo è saggio e sa di cosa avete bisogno. Se vi prendete cura del vostro corpo, curerete anche le vostre emozioni.

“La nostra postura è l’espressione della nostra storia”

(D. Raggi).

La nostra postura parla di noi.

Prendiamoci cura della nostra postura, ci prenderemo cura di noi!

 

Articolo a cura di
Lorieri Maddalena
Osteopata

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