KETO diet: dietro una moda c’è la scienza!

Nella dieta chetogenica, da non confondere con la cheto-acidosi clinica ovvero uno
stato metabolico pericoloso che può verificarsi principalmente nel diabete di tipo 1,
consiste, in termini fisiologici, in un’alimentazione in cui il corpo portato alle
estreme produce un prodotto chiamato chetone come fonte di energia.

In realtà noi produciamo sempre qualche chetone.

Non ci credi? Basta fare un mini digiuno come per esempio il digiuno notturno e al mattino la concentrazione di
chetoni è già leggermente più alta del normale.

Nella chetogenica, la produzione di chetoni avviene, invece, quando l’apporto di
carboidrati si riduce a meno di 50 gr al giorno ed il corpo entra in uno stato
catabolico. In questo modo, i depositi di glicogeno si esauriscono ed avvengono
diversi processi fisiologici che portano alla CHETOSI.

Esistono diverse diete chetogeniche però tutte hanno due punti fondamentali
comuni:

 Riduzione dei carboidrati (meno di 50 gr al giorno)

 Quota proteica adeguata alle esigenze della persona pertanto
NORMOPROTEICA

Eh già non si tratta di un regime iperproteico,

la quota proteica deve essere adeguata alle esigenze della persona e dal suo stato di attività fisica per garantire la
conservazione della massa magra ed evitare che le proteine entrino nel processo di
produzione del glucosio, con conseguente fuoriuscita dallo stato di “chetosi”.

Una dieta di questo tipo deve essere altamente personalizzata e, se associata ad
esercizio fisico, può avere vantaggi su numerosi aspetti, tra cui i più comuni sono la
perdita di grasso corporeo, il miglioramento della sindrome metabolica, l’aumento
di massa muscolare negli sportivi.

Non tutti possono farla!

Ci sono infatti alcune condizioni cliniche molt0 frequenti in cui non è possibile seguire questo tipo di dieta.
È quindi indispensabile la presenza di un professionista attento e preparato che
possa valutare la situazione nella sua globalità e completezza e che possa, di
conseguenza, intraprendere la strada più giusta per il soggetto che ha di fronte al
fine di migliorarne salute e benessere.

 

Articolo a cura della 
Dott.ssa Perini Erika
Biologo Nutrizionista

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