Tutto il nostro corpo……..respira!

Osteopatia Cranio-sacrale: cos’è e come funziona.

Eppur si muove

ecco cosa affermò Galileo Galilei mentre abiurava al tribunale dell’Inquisizione la sua teoria astronomica.

Allo stesso modo, qualche secolo dopo, ma in un campo totalmente
differente, anche William Garner Sutherland, brillante allievo di A.T.Still (padre dell’Osteopatia),
pensò la stessa cosa osservando la particolare conformazione delle ossa craniche.

Ancora studente presso l’American School of Osteopathy (ASO), Sutherland intuì che tra le varie ossa del cranio
dovesse esserci un qualche tipo di mobilità, al contrario di quanto gli avevano insegnato, cioè che
a parte la mandibola tutte le altre ossa craniche sono statiche.

Tuttavia non riuscì a togliersi dalla mente questa “folle idea” e proprio guardando la conformazione delle ossa temporali, ebbe la sensazione di intravvedere le branchie del pesce, e questo gli fece pensare a possibili movimenti
“respiratori” da parte del cranio. Fu allora che Sutherland iniziò con la punta di temperino a
disarticolare i crani, cercando di dimostrare (o confutare) la mobilità delle ossa del cranio.

Manuale di meccanica in mano, iniziò, quindi, ad analizzare precisamente ogni osso, ogni
superficie, ogni sutura e incastro tra le ossa.

Si dedicherà per più di venti anni allo studio
approfondito dell’anatomia del cranio per determinare la verità della sua intuizione, cercando
anche su sé stesso (spesso con dolorosi risultati) prove dell’efficacia della sua teoria della mobilità
e malleabilità del cranio.

Alla fine riuscì a verificare non solo la sua idea, ma teorizzo l’esistenza del Meccanismo
Respiratorio Primario (MRP), un movimento semi-impercettibile, ritmico e spontaneo (cioè non
determinato dalla respirazione diaframmatica) che comprende la mobilità delle ossa craniche e
delle membrane a tensione reciproca, la motilità del sistema nervoso centrale, la fluttuazione del
liquido cefalo-rachidiano, e infine, i movimenti involontari del sacro tra le ossa iliache.

Egli introdusse, inoltre, i concetti di Respiro della Vita (con riferimento all’immagine biblica del
soffio divino che crea la vita), definendola come quella forza vitale che, attraverso il Meccanismo
Respiratorio Primario, permea i fluidi, le cellule e i tessuti del corpo e che mantiene, governa e
rigenera l’intero organismo.

Nelle alterazioni di questi movimenti, dovuti a cause disparate, si manifestano disfunzioni che
interessano il corpo intero; dal dialogo fluido ed ininterrotto tra MRP e tutti gli altri sistemi
corporei dipende lo stato di salute generale della persona.

L’Osteopata affina la sua percezione tattile per essere in grado di interpretare la dinamica dei
movimenti ossei e liquorali del sistema cranio-sacrale e ripristinare mobilità laddove è venuta a mancare.

Lo stesso Sutherland disse:

il compito professionale del terapista (Osteopata) è delegato
in gran parte alle nostre dita, che devono cercare di localizzare i profondi fattori eziologici che si
estendono a tutti i tessuti corporei. Essendo ciò problematico come un ago in un pagliaio, abbiamo
bisogno di usare dita con cellule cerebrali sulla loro punta […] dita capaci di sentire, vedere,
pensare. Le nostre dita devono essere come detective, abili nell’arte di trovare cose nascoste.

 

Articolo a cura di
Lorieri Maddalena
Osteopata

Leave a Comment