Il dr Still (padre dell’Osteopatia) afferma che non esiste distinzione tra struttura e funzione
poiché la struttura controlla la funzione e la funzione condiziona la struttura.
La perfezione di ogni funzione è legata alla perfezione della struttura portante: se tale equilibrio è alterato,
ci si trova di fronte a una disfunzione osteopatica.
La disfunzione osteopatica è quindi caratterizzata da una zona corporea in cui è andata persa la corretta mobilità.
E con zona corporea s’intende una qualsiasi zona del corpo, non solo appartenente all’apparato muscolo-scheletrico.
Compito dell’osteopata è ripristinare la mobilità e il movimento laddove è venuto a mancare,
stimolando i naturali processi di autoregolazione del corpo.
“Life is movement”
diceva ancora Still, ma vale anche il viceversa: il movimento è vita.
Esistono molti lavori scientifici e molte ricerche che confermano come una regolare e volontaria
attività del sistema muscolo-scheletrico, in forma di esercizio dinamico, sia di grande aiuto alla
salute per ognuno di noi, anche a livello psico-fisico. In particolare grazie ai suoi effetti positivi,
l’attività fisica è in grado di rafforzare il sistema muscoloscheletrico, cardiovascolare e respiratorio
mantenendo un alto livello di salute, nonché segue uno dei più importanti principi osteopatici: il
corpo è capace di autoguarigione.
Tuttavia è opportuno non sottovalutare tutte le sollecitazioni a cui il nostro corpo è sottoposto
nello svolgimento di uno sport, sia che esso venga praticato a livello amatoriale che agonistico.
L’osteopatia può influenzare positivamente la prestazione atletica sia con interventi che tendono
a risolvere problematiche già esistenti, ma soprattutto come prevenzione, un sistema fisico ben
equilibrato darà sicuramente risultati migliori e duraturi.
Possiamo affermare quindi che:
l’osteopatia, riequilibrando il sistema corporeo nella sua globalità, permette un miglioramento della prestazione atletica e limita l’insorgenza di infortuni dovuti a stress e sovraccarico.
Tutto ciò non è in ogni caso sufficiente se ognuno di noi non diventa consapevole e responsabile
della salute del proprio corpo. Se l’osteopata interviene in caso di necessita oppure per
prevenzione, un personal trainer affidabile e preparato garantisce un adeguato svolgimento
dell’attività fisica, assicurando il mantenimento della mobilità articolare e della performance
sportiva.
La mobilità articolare, detta anche flessibilità o articolarità, è la capacità di un soggetto di
muovere una o più articolazioni con la massima escursione articolare possibile (proprio range di
mobilità), senza alcun limite e senza dolore. Essa è specifica per ogni articolazione ed è differente
per differenti articolazioni e differenti individui.
Può essere influenzata sia da fattori intrinseci
quali la struttura ossea (incongruenza delle superfici articolari a contatto), componenti anatomico-
funzionali dell’articolazione (grado di estensibilità dei legamenti, tendini, muscoli e tessuti molli),
sesso ed età
che da fattori estrinseci come, per esempio, un insufficiente livello di riscaldamento
del corpo e la temperatura atmosferica. Una temperatura bassa condiziona negativamente la
mobilità articolare.
Dal punto di vista della performance, la mobilità articolare costituisce una componente
essenziale della prestazione motoria e come tale deve essere sviluppata e mantenuta attraverso un
adeguato programma di allenamento.
Essa contribuisce infatti a mantenere il benessere fisico, migliorare le performances sportive, sviluppare la forza e prevenire gli infortuni muscolo-tendinei-articolari.
Articolo a cura di
Osteopata Lorieri Maddalena