- Dispositivi e regolamentazione.
- Cenni di fisiologia ed anatomia. La respirazione.
- Scambio di gas.
- Allenamento e respirazione.
- Allenamento con mascherina.
- Conclusioni.
Dispositivi e regolamentazione.
Con la ripresa dell’attività motoria all’aperto dopo mesi confinati nelle proprie case prima e successivamente nelle zone limitrofe delle proprie abitazioni, ci si è scontrati con un’altra realtà: i dispositivi da indossare e le regolamentazioni da rispettare.
Le mascherine sono entrate di prepotenza nel nostro gergo quotidiano come i guanti in lattice, la distanza sociale (da uno a più metri nello svolgimento dell’attività fisica) ed il presagio comune è che non ci lasceranno in breve tempo.
Cenni di fisiologia ed anatomia.
L’apparato respiratorio è composto dalle vie respiratorie e dai polmoni.
Le vie respiratorie comprendono: le cavità nasali; la faringe; la laringe; la trachea e i bronchi.
La superficie delle cavità nasali è provvista di ciglia vibratili. Queste hanno il compito, anche attraverso la produzione di muco, di purificare, inumidire e riscaldare l’aria inspirata. Per questo motivo è meglio respirare con il naso piuttosto che con la bocca, soprattutto se l’aria è fredda.
L’aria giunge poi nella faringe: qui si incrociano le vie respiratorie e le vie digestive; qui passano sia l’aria sia i cibi ingeriti. Durante la deglutizione, l’espirazione e l’inspirazione si interrompono in modo che il cibo possa entrare nell’esofago, senza entrare nei polmoni.
La faringe prosegue con la laringe. Nella laringe si trovano le corde vocali che, a contatto con l’aria, vibrano dando vita alla voce.
L’ultima porzione del tubo è la trachea. La parte inferiore della trachea si biforca in due rami, uno a destra e l’altro a sinistra: i bronchi.
I bronchi penetrano nei polmoni e si ramificano in rami sempre più piccoli, i bronchioli. I bronchioli terminano con numerosissime vescichette, gli alveoli polmonari.
Bronchi, bronchioli e alveoli costituiscono l’albero bronchiale.
I polmoni sono due organi di consistenza spugnosa ed elastica, inoltre sono formati dalle ramificazioni dei bronchi, i bronchioli, e da una massa di tessuto connettivo. Sono divisi da profondi solchi che formano più lobi: tre nel polmone destro e due in quello sinistro.
Esternamente i polmoni sono avvolti da una membrana, la pleura. Essa è formata da due strati, all’interno dei quali vi è il liquido pleurico, che ne permette lo scorrimento durante i movimenti respiratori.
Scambio di gas.
Durante l’allenamento le richieste d’ossigeno e produzione di anidride carbonica incrementano in relazione alla durata e all’intensità dell’esercizio praticato, l’anidride carbonica si scambia facilmente e può lasciare spazio all’ossigeno mantenendo un certo equilibrio. Il sistema però può andare in crisi se riduciamo la quantità e la qualità dell’aria disponibile.
La respirazione nelle attività sportive cicliche dove esiste un forte impegno organico (es.: corsa a piedi, ciclismo, canottaggio, nuoto, ecc.), è più conveniente se effettuata anche attraverso la bocca in quanto permette di raggiungere i massimi valori di ventilazione polmonare e, quindi, di rendimento.
Nelle attività sportive acicliche (pesistica, sport di combattimento, lanci, salti, ecc.), la fase di sforzo muscolare avviene in apnea. Infatti, una normale inspirazione e successiva apnea consente di coordinare meglio i movimenti del corpo, di controllare adeguatamente lo spostamento del carico (bloccaggio della gabbia toracica e posizione di partenza in maggiore allungamento dei muscoli che vi sono inseriti) e scaricare parte del peso gravante sulla colonna vertebrale sulla fascia addominale (circa il 40%). Inoltre l’apnea determina un più alto valore di forza muscolare, l’espirazione uno minore e l’inspirazione uno più basso.
Va evitata l’apnea assoluta (inspirazione forzata e successiva apnea e sforzo fisico) in quanto provoca: iper-pressione del sistema venoso intracranico, diminuzione del ritorno venoso al cuore e nei polmoni, riduzione della quantità del sangue alveolare e aumento della resistenza del piccolo circolo (cuore-polmoni).
Allenamento con mascherina.
Considerato tutto quello detto in precedenza è chiaro che la mascherina si interpone allo scambio tra anidride carbonica (in uscita) ed ossigeno (in entrata) a svantaggio di quest’ultimo e quindi a svantaggio dell’intero sistema respiratorio.
Qui c’è da fare una precisazione, ricordiamo che le mascherine sono atte a proteggerci dalla trasmissione dei virus in una condizione di normalità e non in una situazione di attività fisica quindi di aumentato fabbisogno di ossigenazione; quindi sono importanti e vanno usate nel giusto modo.
Rispetto ad una condizione di vita normale, nell’attività fisica il consumo di ossigeno e quindi di interscambio tra gas in entrata ed in uscita aumenta dalle 10 alle 25 volte quindi è ben comprensibile che la condizione viene posta in stress rischiando di intercorrere in svenimento e/o alcalosi.
Conclusioni.
Partiamo dicendo che la respirazione è fondamentale per avere la possibilità di aumentare il nostro stato di benessere perché il nostro corpo per vivere ha bisogno di ossigeno quindi va necessariamente allenata. Oltretutto si migliorerebbe la resistenza a tutte quelle patologie e virus che vanno a minare la nostra salute.
Il 40% delle persone non sa respirare, con riduzione dell’ossigeno nel loro sangue quindi ci sentiamo stanchi, privi di energia, di memoria, e si invecchia e degenera prima.
In conclusione io sconsiglierei di allenarsi per un lungo periodo con la mascherina e mi concentrerei più sul mantenimento della distanza sociale mantenendola al collo a portata di naso e bocca qual’ ora non si avesse possibilità di mantenerla (esempio nella corsa).
Se fosse obbligatorio usarla nelle palestre, perché luoghi chiusi, si dovrebbe necessariamente modificare l’intensità degli allenamenti, la loro durata e ragionare su pause più lunghe.
Articolo a cura di
Tiziano Berretti
Personal Trainer